Cosa offrire
Prendo lo spunto dai post precedenti per affrontare un tema apparentemente “frivolo”: su che business puntare? Dico frivolo perché ci si sente un po’ pistola a pensare “voglio avviare un’attività ma non so di che tipo”. E se giri la domanda a un tuo amico generalmente dirà anche lui che sei un pistola. Eppure è una domanda più che lecita. Forse quelli che aprono un’attività rientrano in due categorie: chi ha già un mestiere in tasca e decide di mettersi in proprio, spesso scivolando dall’iniziale artigianato alla creazione di un’organizzazione; chi invece tenta il mestiere dell’imprenditore senza avere una base professionale utilizzabile e una piccola clientela. Questi ultimi sono più liberi ma devono costruire tutto da zero e affrontare un settore che non conoscono, col forte rischio di prendere delle cantonate. Una piccola follia, spesso non caldeggiata da amici e parenti, anche a causa di una certa mentalità italiana (ma i rischi sono reali). Una via di mezzo potrebbe essere avviare o acquistare un’attività tradizionale sperando di conquistare la clientela con un ottimo servizio, un prezzo basso, o migliorando l’organizzazione, il marketing, la logistica, ecc.: si ha il vantaggio di partire con qualcosa che certamente funziona e sfruttare l’esperienza degli altri, ma anche lo svantaggio di essere in concorrenza con chi da cent’anni fa quel mestiere ed ha un marchio affermato e una clientela fidata.
E torniamo alla domanda iniziale: che prodotto offrire? Abbiamo detto che conviene puntare su una nicchia non coperta da altri, magari individuando un’esigenza diffusa e trascurata. Per trovare l’idea giusta (che poi comunque si evolverà) è necessario leggere, informarsi, e guardare la realtà intorno a noi cercando di individuare questa domanda di mercato. Magari partendo da qualcosa che noi stessi o i nostri amici non troviamo. Io ad esempio a volte penso di aprire un’agenzia di marketing innovativo, perché è una mia esigenza come cliente che non sono riuscito a soddisfare. Bisogna osservare ciò che viene fatto in maniera ancora antiquata, e contemporaneamente aggiornarsi sulle nuove possibilità. In particolare secondo me un segreto è non pretendere di inventare una nuova tecnologia ma cercare un’applicazione nuova per le tecnologie più recenti. Il ritmo del progresso è tale che gli operatori al centro dell’innovazione (es. i produttori di hardware e software, gli operatori telefonici, chi lavora agli RFID, ecc.) non hanno il tempo né la voglia di sfruttare ogni possibile applicazione dei nuovi mezzi (sempre della serie magico momento). Un’altra possibilità, molto raccomandata dai “guru”, è di offrire un prodotto di largo consumo personalizzato rivedendone il design e la funzionalità. Le considerazioni da tenere a mente però sono tante: nel prossimo post ne affronterò una che secondo me è tra le più importanti.
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